Mi alzo verso le 6.00 del mattino mi alzo per andare in bagno. Torno a letto.
Tecnica della visualizzazione. Si forma un tappo di plastica davanti a me Lo osservo insieme al panorama che si è creato e penso: ok, ci siamo.
Faccio un movimento come sporgessi gli occhi in fuori e mi butto sulla scena ritrovandomi sopra il tavolino con il tappo davanti e una tovaglia bianca a quadretti blu. Mi sento dentro la scena come se avessi varcato una soglia.
Sono sopra al tavolo, scivolo giù molto lentamente, mi avvio verso le scale che portano in studio, voglio correre di più così scivolo giù per le scale, vado in sala, corro verso la porta, la voglio attraversare, rallento un attimo e mi butto sulla porta. La tocco e la analizzo. Inizialmente è abbastanza dura, ma voglio attraversarla e con la forza di volontà diventa morbidissima. Comincio ad attraversarla.
Durante l’attraversamento avverto un leggero solletico nel corpo, come quando si inserisce il braccio in uno di quei ventilatori col buco senza eliche e la pelle si abbassa di qualche millimetro.
Sento accarezzare il corpo tra l’estremità della porta in cui si è formato il buco e il corpo. Dopo ciò mi perdo un attimo ma subito ritorno dentro e mi ritrovo nella corte. Saluto il cane del mio vicino. L’ambientazione è pressoché identica, è notte, mi sento completamente presente e mi dirigo verso la strada.
Ammetto che stavolta con un tocco di folle coscienza ho voluto pensare a qualcosa di negativo per vedere cosa sarebbe successo, attraversando la corte e andando verso la strada, pensando che il cane potesse trasformarsi in un mostro, ho visto arrivare a me diversi zombie che ho cacciato tirando bombe che ho realizzato emettendo dei suoni dalla bocca.
I mostri se ne sono andati e poi mi sono risvegliato nel corpo fisico.
Gioele.
(Howl Jordan) – musicista e cantautore
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