Durante il sogno prendo lucidità. Inizio a sperimentare la non materia, provo ad oltrepassare la parete con la mano e mi dico: se ci riesco, allora è un sogno! Così è stato.
Mi trovo in una posizione inusuale, su un punto esterno molto alto, come se fossi un uccello, mi pare quasi di stare aggrappata al cornicione di un palazzo. Guardando in basso, la vista è ancora molto poco stabile, spalanco gli occhi e mi sforzo di vedere chiaramente, mi riesce bene. Vedo un giardino sotto di me, vedo gocciolare sull’erba delle gocce d’acqua molto grosse e pesanti, capisco che le gocce provengono da me.
Mi tocco i capelli con le mani e sono bagnati, come appena uscita dalla doccia. Continuo a toccare i capelli per stabilizzare la fase. Guardo l’orizzonte, lo scenario è immerso nella notte, ma è una notte luminosa, illuminata dalla luce della Luna.
Ora percepisco di trovarmi su un terrazzo, salgo sulla ringhiera, prima con un piede e poi con l’altro. Mi lancio in volo verso l’orizzonte, il volo è molto veloce. Non avevo un piano di azione.
Mentre volo, mi rivolgo a voce alta al mio Se Superiore (talmente alta che temo di svegliare il mio compagno, ero totalmente cosciente del fatto che il mio corpo si trovasse a letto). Ciò che chiedo al mio Se Superiore è: PORTAMI DOVE HO PIÙ BISOGNO DI ANDARE! Il volo si fa sempre più alto, volo verso la Luna, una Luna piena splendida che rischiara il cielo e la vedo tra le cime.di alcuni abeti altissimi, capisco di essere sopra ad un bosco. Sento forte l’odore del muschio, percepisco l’umidità e mentre passo vicino alle cime, penso a quanti animaletti notturni saranno rifugiati dentro a quegli alberi.
Subito dopo, mi ritrovo nella casa dove abitavano i miei nonni molti anni fa. Inizio a girare per le stanze. Ad un certo punto, vedo una donna vestita da suora, ma con un velo molto corto. Sembra di un’altra epoca, molto indietro nel tempo. È appoggiata con la schiena al muro. Le chiedo: CHI SEI? Lei scappa, io la rincorro continuando a chiederle chi sia. Decido di lasciare perdere, non voglio importunarla.
Entro in quella che era la camera da letto dei miei nonni. C’è una ragazza giovane, sui 27 anni forse, come tipo, assomiglia molto alla cantante Alessandra Amoroso. Le chiedo: CHI SEI? Lei mi risponde dicendomi nome e cognome, anche se il nome.che mi dice è maschile. Le rispondo: Non sembrerebbe!
Poi la guardo bene e mi accorgo che lei si trova dentro allo specchio. Mi guarda e sorride, ha un’espressione molto dolce e timida. Vedendola dentro allo specchio, capisco. Le chiedo: MA NON SARAI MICA UNA PARTE DI ME?! Lei sorride come a confermare e mi fa lei una domanda.
Mi chiede: quale parte pensi che io sia? Quella più spavalda o quella più timida e riservata? Le rispondo dicendole che penso sia l’ultima opzione che mi ha detto… mi sveglio.
Esperienza di S. Christie